Prendere parte ad una 24h è un impegno concreto e non sempre è
possibile conciliarle i vari impegni di vita con il softair. Operatori convocati per la gara: Charlie, Diomede, Ultimo, Spider,
Snake, Sephirot e Lupen che era alla sua prima esperienza di eventi
“24h”.
Snake e Sephirot, dotati di poca acqua e abbigliati con tuta
da pilota, vengono infiltrati separatamente dal resto del team. Il
loro compito è quello di acquisire diversi WP evitando di essere
catturati.
In fase pianificativa ho ritenuto opportuno di costruire
una copertura per i due piloti.
Ho consegnato loro una lettera
corredata di mappa, nella quale una fantomatica società informatica
li incaricava di effettuare una riparazione di un server, un
tesserino identificativo con i dati della società informatica ed una pendrive contenente qualche foto ed una lettera in formato “word”
scritta da un responsabile della società così da avvalorare la tesi
dei presunti tecnici informatici. Inoltre, in area operativa,
avevamo dislocato una valigia contenente materiale informatico ed
una lettera dell’ONU con le principali norme per il trattamento dei
prigionieri.
Sapendo che sarebbero stati per lungo tempo a corto di
acqua, hanno effettuato una buona idratazione preventiva, inoltre
dato che le tute da pilota non offrono particolare mimetismo, si è
scelto di adottare una tecnica basata sull’intreccio di elastici con
vegetazione.
Il resto della squadra si è infiltrata mezzora dopo i
piloti, con i quali era vietato il contatto telefonico, almeno fino
a mezzanotte. Previo autorizzazione radio, ci avviciniamo ad un chek
point alleato badando a non assumere un atteggiamento ostile.
Acquisite delle coordinate e fatto il punto carta, ci dirigiamo
verso il primo OBJ sul quale inviamo due scout a fare una recon
preventiva.
Pare che ci siano diversi ostili che parlottano nei
pressi di due edifici adiacenti e dall’aspetto fatiscente.
Divisa la
squadra in due unità, ci avviciniamo silenziosi e al segnale
concordato, facciamo partire l’ingaggio.
In breve tempo l’OBJ cade.
Ottimo l’operato di Lupen.
Da questo momento in poi abbiamo molti WP
da acquisire e le modalità operate per il loro conseguimento sono
sempre le stesse: uno scout effettua una ricognizione atta ad
appurare l’eventuale presenza di ostili e, una volta giudicata
l’area sicura, fa avanzare il cartografo ed il team leader che
raccolgono le informazioni in tutta sicurezza coperti dal resto del
team che presidia le vie principali.
Il fatto di aver messo su carta
tutti i Way Point ha permesso di risparmiare molto tempo e notevole
fatica.
Ci siamo accorti , infatti, che l’ordine numerico che li
contraddistingueva non era l’ordine con il quale erano stati
dislocati.
Quindi il WP 2 era vicino al WP7 e non al 3.
Acquisiti
diversi punti, senza disdegnare più ingaggi con il buon Catalini ed
i suoi Hell’s Brigades, decidiamo di attaccare il campo della
Milizia.
La scelta è stata a lungo ponderata, sapevamo di incontrare
molta resistenza, ma eravamo convinti che la notte incipiente ci
avrebbe un minimo favorito.
Giunti in vista del primo campo ostile
presidiato dai Praedatores, impieghiamo 12 minuti per completare le
manovre di avvicinamento.
La notte era particolarmente silenziosa e
volevamo evitare il minimo rumore per sorprendere gli occupanti e
conseguire l’OBJ stealth.
Puntate le surefire sugli ostili, ci viene
risposto che non è un OBJ ingaggiabile…stupiti, ci dirigiamo verso
il secondo campo poco distante, i visori notturni fanno un lavoro
egregio e la luce proveniente dal fuoco sfavillante ci permettere di
determinare il numero dei tango presenti. Venti i minuti necessari
per circondare il campo.
Al segnale puntiamo le sure fire e
intimiamo la resa agli “ostili” beccati con il panino in bocca.
Salutati gli Hell’s Brigade che ci offrono anche un po d’acqua,
finiamo di acquisire i vari WP perdendo anche una carta da gioco e
quindi punti, a causa di un ingaggio avvenuto nei pressi di un WP.
Il morale è buono e non avvertiamo ancora la stanchezza, ma siamo
costretti a fermarci fino alle 6 di mattina, ora in cui avremmo
ricevuto le coordinate per liberare i piloti che, dopo aver
acquisito qualche Way Point, erano stati catturati dalle forze
ostili georgiane. Spaccando il secondo, ci presentiamo
all’appuntamento dove Criminal del MAS, sempre arzillo, ci comunica
le coordinate della prigione nella quale sono detenuti i piloti.
Arrivati in loco, proviamo l’avvicinamento stealth entrando da un
ingresso posteriore, ma non siamo abbastanza silenziosi e scatta
l’allarme.
Cominciano a volare pallini a più non posso ed è subito
un caos.
Prima di cadere, Charlie ed Ultimo, colpiscono un tango
appostato nel cortile; ciò mi permette di eliminarne un altro
sfruttando la copertura di un fitto cespuglio, più un terzo che
faceva capolino da una finestra.
Cala una calma apparente ed il
silenzio permea l’aria.
Mi lancio di corsa all’interno dello stabile
ed elimino un difensore appostato sulle scale; raggiunta una
finestra senza vetri apro il fuoco e centro un tipo corpulento che
stava ricaricando l’ASG.
Pare sia rimasto un ultimo difensore armato
di pistola e, mentre l’ottimo Spider lo tiene occupato scaricandogli
addosso una gran quantità di BB, raggiungo la cella e libero i due
piloti… FINITAAA!
Diamo le due ASG di backup ai piloti e ci dirigiamo
verso il campo dove è custodito il loro equipaggiamento.
Eliminata
una pattuglia di controinterdizione incontrata lungo il cammino,
chiediamo l’autorizzazione all’ingaggio: “ Qui Alpha Tango Zero Tre,
richiesta finestra d’ingaggio per OBJ… over”. “… Alpha Tango zero
tre permesso accordato, finestra attiva per trenta minuti!”.
Eliminati i difensori grazie ad un attacco deciso (ottima
prestazione di Snake e Sephirot), ci dirigiamo verso il prossimo obj
difeso dai Praedatores.
Ovviamente troviamo altre pattuglie di controinterdizione lungo la strada, ma non ci impensieriscono e di
buon grado accettiamo gli ingaggi, nonostante il tempo corra veloce.
Purtroppo l’obiettivo dei Praedatores non riusciamo ad espugnarlo,
molti i bunker presenti e ben piazzati.
Nel tratto di strada
piuttosto lungo che ci separa dall’ultimo OBJ avremo incontrato
almeno 3 pattuglie di controinterdizione che ci hanno molto
rallentato.
Spazzati via da un attacco portato a termine da una
quindicina di ostili, accettiamo di buon grado l’acqua offertaci dai
ragazzi dell’ SBS TEAM e Compagnia Easy.
Chiediamo notizie in merito
alle altre squadre, ci rispondono che non le hanno ancora incontrate
e che sono in procinto di smobilitare il campo.
Arrivati in vista
dell’ultimo obiettivo, consistente in un seggiolino e relativo
paracadute
dal quale avremmo dovuto recuperare un CD, opto sulle prime per
attaccare in linea di fronte, ma dato che siamo in campo aperto e
che il seggiolino è posto a ridosso del bosco nel quale si
presuppone ci sia ostilità, cambio formazione e comunico alla
squadra di dividersi in due team e costeggiare il bosco fino ad
arrivare ben coperti al paracadute.
Dopo un cruento ingaggio,
riusciamo a recuperare il CD contenuto in una scatola che apriamo
inserendo due fusibili in un meccanismo.
Fondamentale il contributo
di Charlie ed Ultimo per il conseguimento di questo obiettivo.
La stanchezza si fa sentire, l’acqua è ormai finita da un pezzo
ed il sole alto nel cielo ci induce a rincorrere le nostre ombre
proiettate sulla strada sterrata, ombre che appaiono stanche, ma
anch’esse sposano in pieno la mentalità con il quale ci si
approccia alle gare di questo tipo: non si fanno pause (eccetto
sugli OBJ al termine dell’ingaggio), si mangia camminando e nessuno
rimane indietro. Giunti all’esfiltrazione, troviamo un bel comitato
di benvenuto composto da una pattuglia di Navy Seal piuttosto
nutrita, più personale vario preposto alla nostra eliminazione.
Esfiltrati intorno alle 12.00, ci congratuliamo con Pizza, Criminal,
Bimbo, Spec3 e tutti i ragazzi del MAS1 di Roma, per aver
organizzato un’ottima gara. Abbiamo respirato un’aria davvero
distesa, cosa che è sempre più difficile trovare in eventi
competitivi di questo tipo.
Molti i km percorsi, altrettante le
pattuglie di controinterdizione che ci hanno dato del filo da
torcere, a cui vanno i più sinceri saluti.
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