La preparazione viene fatta nei minimi particolari, dividendo nel
team attrezzatura da portare per diminuire il peso:
Teli snugpak,tiranti per un bivacco avanzato, vengono portati solo 2
fornelletti gel per the o caffè e altro ancora.
Ma gia dalle prime discussioni e dai primi preparativi fatti da
giorni la domanda che ci porgevamo era: come faremo a
trasportare zaini cosi carichi (da 17 a 23 kg a zaino circa) con
quelle condizioni meteorologiche e non di meno la grandezza
dell'AO.
In fase di briefing viene optato di fare una cash avanzata e
viaggiare leggeri, opzione che poi si rileverà la più sensata
durante l'evento.
A questo punto ci siamo, mancano pochi giorni e l'eccitazione
diventa sempre più alta, sia per noi dell'interdizione, sia per i ns ragazzi che
parteciperanno in contro, vogliosi di
farci prigionieri o altro.
Da linee guida di book una vera e propria pianificazione di tutto
l'evento non si potrà fare al 100% fare fin quando non
arriveremo a Laconi per l'ultimo Deb.con i Sardina. Cmq ci
avvantaggiamo e tramite programmi cartografici e satellitari,
dividiamo l'area in settori, e marchiamo tutti gli incroci e
sentieri che ci serviranno per gli spostamenti piu veloci,
pianifichiamo anche delle linee guida di missioni da fare durante i
2 giorni.
1-3-2013
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Scendiamo dall'auto e le sorgono le prime difficoltà, prepararsi
sotto un diluvio. Per fortuna avevamo pronto un telo
impermeabile che abbiamo fissato al cofano tipo gazebo.
Siamo pronti, zaini in spalla, e dopo pochi minuti
dall'infiltrazione ci rendiamo conto che il campo stava diventando
una
palude. Portare tutto quel peso ci avrebbe rallentato e non poco,
quindi mettiamo in atto la nostra prima missione.
Perdiamo circa 30 minuti a girovagare nel bosco, fin quando non
troviamo un posto adatto per il nostro bivacco.
Stendiamo 2 teli impermeabili a terra, e 2 snugpak sopra tirati a
dovere, apriamo i bivy tent, e mettiamo dentro tutto
il superfluo. Poi prendiamo un solo zaino e mettiamo dentro solo il
necessario:NVG,fucile di backup,cibo e acqua.
Main3 e' pronto ed alleggerito per la missione, facciamo il punto e
ci dirigiamo sulla prima area da ricognire (case Pauli Longa, area Blu su mappa).
Dal nostro bivacco sono circa 400mt, ma il clima e il terreno
rendono difficili gli spostamenti. Per raggiungerlo attraversiamo
una
palude e ci ritroviamo con l'acqua all'altezza del ginocchio
(neanche 1 ora di game e siamo bagnati al punto giusto).
Ci avviciniamo sulla strada che porta alle case, vediamo un mezzo
che passa veloce, attendiamo il momento giusto
per attraversare.
Sono circa le 17.30,la visibilità e' molto scarsa tra pioggia e l'oscurità'
che avanza, entriamo dal cancello principale e
arrivati alla prima casa parte uno scontro a fuoco, alcuni morti in
entrambi le squadre. Ci accorgiamo solo dopo che si tratta
di una squadra di interdizione come noi (il clima, il buio, e non di
meno l'abbigliamento; molti team come noi andavano
in giro con goretex e poncho di ogni colore).
Ricompatta la squadra facciamo irruzione sulla casa sulla sx con la
porta aperta e un mortaio nel garage,
troviamo il sistema elettronico per il cambio coordinate del lancio.
Inseriamo il chip e via di corsa nel bosco.
Si sono fatte le 19.00, proseguiamo sui sentieri che avevamo marcato
da casa, ma la strada per il prossimo OBJ non e'
facile.
Tutte le strade sono allagate, in alcune di esse troviamo dei
fiumiciattoli che le tagliano (per tutta la marcia uno splash
dopo l'altro), ma nonostante tutto il morale della squadra rimane
alto.
Dobbiamo arrivare all'Ippodromo (Area Comando Georgia) per la
disattivazione della testata nucleare.
Sono circa le 20.00, la pioggia si fa più insistente, a volte
grandina, sono completamente bagnato e comincio a tremare per il
freddo.
Ci fermiamo prima di un incrocio per mettere gli NVG, luci di contro
provenivano più avanti. Apro lo zaino e trovo il supporto del visore
rotto, si potrebbe anche
sistemare, ma al buio, con la pioggia e la contro, rinuncio. Avanziamo lentamente dentro il bosco in fila indiana
quasi a toccarci.
Arriviamo all'Ippodromo da NE, vediamo il missile al centro della
pista, ma non riusciamo a trovare le
entrate, si trovavano sicuramente dall'altra parte. Senza perderci
d'animo scavalchiamo la rete metallica rigida e ci
portiamo dietro un edificio illuminato. Si tratta dell'HQ nemico
(assolutamente da evitare), costeggiamo l'edificio e
le finestre con le luci all'interno,arrivati all'angolo ci
affacciamo, vediamo mezzi e un molti operatori armati,
cogliamo l'attimo giusto e corriamo a sud della pista.
Siamo nell'ombra a 50 mt dall'HQ, ma un'altra rete più alta e con
filo spinato ci separa ancora dall'OBJ. Scavalchiamo
anche questa; Kuio e Wipeout tentano di sabotare il missile, mentre
io e Tigre restiamo in copertura. L'avvicinamento per
i nostri e' molto lento, per evitare i mezzi e luci della contro
sono costretti a stendersi e strisciare su un lago di acqua
e fango.
Arrivano sulla piattaforma e la disattivano, ma nel frattempo arriva
un 4X4 con luci spianate. Si nascondono dietro il missile per non
esser visti,e la fortuna vuole che un'altro team meno cauto si fa
individuare, e distrae il mezzo. Ricongiunti di corsa
nell'aerea sud della pista riprendiamo fiato, ma siamo ancora
all' interno dell'obj.
Sono le 23.30, siamo molto stanchi e bagnati,e comincio a sentire
qualche linea di febbre. Il nostro bivacco dista quasi
3 km in linea retta su mappa, e con quelle strade avremmo impiegato
qualche ora per il rientro, senza contare che avremmo dovuto
scavalcare tutte le reti per uscire. Dopo un infiltrazione da
manuale,il sabotaggio del missile in stealth, optiamo per una
azione in stile "The Expendables":irruzzione nell'HQ per sequestrare
un mezzo. Entriamo veloci dal cancello,
alcuni si accorgono di noi, ma non fanno in tempo a rispondere al
nostro fuoco. Uno scontro a fuoco veloce,
e ci ritroviamo dentro l'HQ, qualcuno chiama la fine e troviamo
ospitalità nell'edificio nell'attesa che ci venga messo
a disposizione un mezzo.
Intanto fiocchi di neve scendono sulla pista per alcuni
secondi,lasciando sbalorditi un po tutti.
Ecco arrivare il mezzo di Save, saliamo e ci facciamo lasciare fino
a dopo può arrivare.
La strada era interrotta, un fiume in piena la attraversava
lateralmente, neanche il suo defender sarebbe uscito indenne.
Perdiamo 10 minuti per trovare un punto per aggirarla, ma niente da
fare. Bisognava tornare indietro
di molto, e con l'incognita di trovare anche peggio (tutta l'AO era
alluvionata).
Prendiamo coraggio e proviamo ad entrare nel fiume (non poteva esser
cosi alto, era cmq una strada).
Al primo passo mi ritrovo completamente immerso fino al chest rig, e
che col fango che bloccava ogni movimento.
Mi tirano indietro, e costeggiamo quei maledetti 30mt di acqua
passando al bordo su un muro di
piante e spine. Finalmente superiamo l'ostacolo e pochi metri ci
separano dal bivacco. Dopo aver visto tutta quell'acqua
riuscivamo ancora a scherzarci sopra: "Adesso troviamo il bivy che
galleggia" o "l'idea di andare a ricercare la propria
attrezzatura sparsa nel bosco". Scherzare anche in una situazione
così critica e difficile ci tirò su di morale.
Entriamo nel bivacco, e con gran gioia il tutto era rimasto
all'asciutto, gli alberi, i teli che avevamo steso e il terreno
che avevamo scelto. La pianificazione adottata nell'infiltrazione ci
ha permesso di bivaccare all'asciutto e al coperto.
Alle 02.00, dopo aver consumato un pasto veloce e un the caldo, ci
siamo addormentati nei nostri bivytent.
2/3/2013
Ci siamo svegliati alle H08.00, pioveva ancora, ma il cielo era più
aperto del giorno prima. Con molta calma
e ancora chiusi nei sacchi a pelo, ci prepariamo un caffe e facciamo
colazione mentre
pianifichiamo il giro che avremmo affrontato. Il riposo all'asciutto
ci aveva fatto recuperare
le forze, e tutto il team era in gran forma.
Ci vestiamo, il tutto accompagnato da varie "imprecazioni": tutto
era rimasto bagnato, mimetiche,anfibi, goretex, tattici,
inoltre siamo stati costretti a cambiare zaino, quello della sera
prima pesava almeno qualche KG di più.
Aggiorniamo la DE sugli sviluppi della missione, e gli comunichiamo
che siamo "vivi", riceviamo inoltre 2 missioni
secondarie.
Dal bivacco ci dirigiamo in direzione SE per ricognire l'Area del
Comando Ossezia. Con noi portiamo attrezzature per
ricognizioni a lungo raggio: spotting scope, treppiede,supporto per
la fotocamera, telemetro.
Il nostro scopo e' raggiungere uno dei punti rialzati nell'area, ma
i sentieri che portano in cima sono impervi o
inesistenti.
Fortuna che ha smesso di piovere e l'impresa non sia
cosi ardua.
Raggiungiamo la prima cima verso le H 12.00 (S'Angionadore) ma la
visuale sulla valle e' limitata, c'e troppa vegetazione
davanti a noi. Anche cambiando posizione non cambia di molto.
Riusciamo a sentire delle voci e dei mezzi in movimento nella
valle, ed abbandoniamo l'idea della recon con spotting e passiamo ad
una azione più diretta.
Scendiamo lungo un sentiero tra le due cime, tenendole come
riferimento.
Arriviamo sulla carrabile principale e avvistiamo delle pattuglie,
attraversiamo di corsa e ci infiliamo dentro il bosco.
Siamo a circa 80mt dal loro campo, da adesso in poi ogni movimento
errato o rumore e' fatale.
Con passo felpato arriviamo di fronte all'entrata del campo, dista
circa 40 mt e siamo in mezzo ai rovi ben nascosti.
Svestiamo Kuio di tutto, prende solo una fotocamera,taccuino e gps.
Comincia a strisciare nei rovi fino ad arrivare ad un
punto con buona visuale: scatta e immortala nella digitale Hummer (BTJO
contro), alcune foto alle tende,
ai mezzi, una stima degli operatori e le loro armi, coordinate gps e
la recon e' fatta.
Sono circa le h 15.00 quando ci rimettiamo in marcia per la Miniera,
c'e molta strada da fare, inoltre da info pervenute dal
comando dobbiamo prima recuperare le informazioni contenute in una
valigetta,sita nei pressi dell'area.
In marcia verso l'obbiettivo incontriamo altre paludi, ma ora il
cammino si fa più
leggero e approfittiamo del sole per una pausa. La marcia riprende
veloce sui sentieri che avevamo segnato e arriviamo
all'intersezione con la strada asfaltata. Manca poco al nostro obj,
ma l'ultimo pezzo e' una strada asfaltata.
Le montagne ai lati della carrabile, erano piene di reti metalliche,
burroni a non finire e pendii impraticabili, bisogna
correre su strada per alcuni KM.
Se avremmo incontrato mezzi di contro li avremmo sentiti da
distanza, causa le innumerevoli curve e salite che avrebbero
affrontato. Entriamo veloci e dopo la prima discesa, una mezzo ci
venie incontro.
Non facciamo in tempo a nasconderci, quel tratto di strada era
recintato. L'auto si ferma e scendono 4 operatori;
parte lo scontro a fuoco e riusciamo ad eliminarli. Conquistiamo il
mezzo che e' costretto a lasciar a piedi i 4
sfortunati che stavano smontando dal turno, e lo facciamo dirigere
alla miniera di gran passo.
In pochi minuti, percorriamo moltissima strada, ci lascia qualche
curva prima dell'entrata del sito.
Sapevamo di non avere molto tempo a disposizione, il mezzo poteva
tornare indietro a recuperare gli altri o
allertare la miniera. Scendiamo veloci di corsa, scavalchiamo un
cancello arancione, e infine saliamo sulla montagna di
fronte al sito. Un paesaggio spettacolare davanti ai nostri occhi:un
intera città mineraria,una cascata con una
centrale elettrica, tornati e scale a non finire che collegano
abitazioni e fabbricati.
Utilizziamo lo spotting scope per individuare la miniera che ci
interessa, ce ne sono molte, alcune chiuse da cancelli.
Controlliamo inoltre le pattuglie e il loro centro comando, e il
sentiero che porta alla valigetta.
Sono circa le 18.00, e prima di iniziare la missione, ci mettiamo
gli NVG sapendo che a breve nella conca non ci sarà più luce.
Ci sono due tornanti prima di arrivare al cancello d'entrata,
troviamo 2 operatori distratti fermi sulla curva.
Avanziamo lentamente come dei leoni in caccia, a pochi metri ci
precipitiamo su di loro intimandogli di arrendersi.
Non oppongono alcun resistenza, e proseguiamo giù fino all'entrata
principale.
Svoltiamo a dx e perlustriamo l'immensa area: pulito, avanti, copri.
Ormai e' buio, e nostri movimenti
si fanno più lenti, ma siamo anche meno visibili. Attraversiamo il
ponte e procediamo verso i primi fabbricati.
Più avanti sulla dx troviamo il sentiero che porta alla casa dove e'
situata la valigia.
Passiamo vicino ai dei tunnel minerari,ma sono chiusi da cancelli,
non sono quelli che ci interessano.
Dopo circa 300 mt arriviamo ad una casa, e' molto buio ed avanzo
lentamente col visore per controllare meglio l'area,
entro silenzioso nella casa sulla dx, controllo gli angoli fuori;
libero, entrate.
In tre all'interno della struttura, e uno fuori di guardia, vi era
un solo ingresso, e recinto tutto intorno.
Apriamo la valigia nera, all'interno uno schedario tecnico con molte
pagine incomprensibili, ma troviamo quello
che ci interessa. Perdiamo qualche minuto per controllare e
fotografare le numerose schede tecniche appese sulle pareti.
Usciamo di corsa e via al ritroso da dove eravamo venuti. Facciamo
una pausa su una delle tante scalinate
presenti nel sito, anche per discutere dei documenti trovati e
scegliere la strada giusta per il sito (trovare la
miniera al buio non era facile, nonostante poche ore prima l'avevamo
ricognita con lo spotting scope).
Ripartiamo, e cominciamo a salire sui tornanti e sulle scale che
portavano sempre più in alto, fin quando sentiamo
delle voci sopra le nostre teste. Passo felpato sugli ultimi gradini
e ci affacciamo per dar una sbirciata.
Una casa con la porta aperta, illuminata, 2 operatori armati appena
entrati, e
un'altro piegato a tagliare legna con un accetta. Anche se non
rientrava nella nostra missione, decidiamo di
irrompere nella casa in cerca in informazioni. E' molto buio, ed
avvicinarci all'operatore fuori e' molto semplice con tutto
il rumore che creava. Arrivati a pochi metri e con i fucili in
puntamento: "Aaaaaa, eccoli",
era Beast (BTJO contro), entriamo nella casa, e troviamo anche gli
altri. Avevamo fatto irruzione in una cucina-bivacco.
Lasciamo 2 operatori fuori nel buio a copertura e scambiamo 2
chiacchiere all'interno,poco dopo anche una foto
col chimico koreano.
Riprendiamo con la nostra missione. Si sale ancora, ma della miniera
ancora nessuna traccia, nonostante i visori era
difficile trovare l'ingresso sull'altopiano.
Credo che passò un ora circa, arrivammo anche sulla strada in alto
dove c'era un museo con un sentiero turistico.
Riscendiamo nei pressi della casa comando da dove partivano le
pattuglie, ne seguiamo una e vediamo in lontananza un
sentiero con una staccionata che ancora non avevamo percorso. Ci
mettiamo in marcia, e sulla strada incontriamo una
pattuglia, che eliminiamo a colpo singolo. Siamo sulla giusta via e
procediamo ora a passo veloce (un po'
per l'adrenalina, un po per le bevande alla caffeina che ci siamo
bevuti prima).
A terra ci sono i binari, e poco dopo l'entrata. Io rimango fuori,
mentre gli altri entrano per disinnescare
la produzione dell'arma chimica. Si avvicina una pattuglia, la
elimino senza difficoltà essendo nascosto nell'ombra.
Obiettivo completato alle H 22.00, ora bisogna riscendere fino al
cancello principale.
All'altezza del ponte molto più a valle una pattuglia di contro di
5/6 operatori ci tende un imboscata,lo scontro
volge a loro favore per un operatore rimasto vivo. Ci lasciano
andare, un po' la loro stanchezza, un po' perché erano
a fine turno.
Ora procediamo più cauti, e all'altezza dell'entrata principale
ingaggiamo con un'altra pattuglia, il cambio di
quella di prima.
Questa volta riusciamo ad eliminare gli avversari, quest'ultimi
erano posizionati in punti strategici
e con qualche NVG.
Di nuovo in marcia, e più veloci sulla strada asfaltata,
riscavalchiamo il famoso cancello arancione per evitare
due mezzi che scendevano verso di noi.
Prendiamo il sentiero e ci nascondiamo per riprendere fiato. Una
azione cosi frenetica con 2 scontri a fuoco
era quello che serviva al team.
Sono le 22.40, ci rimangono le 2 missioni secondarie da portare a
termine: recuperare la busta blu situata
nel sito della miniera dopo le H 01.30, trovare lungo la linea di
confine gli oleodotti
che hanno causato la guerra.
Dopo aver valutato bene la situazione e fatto il punto, procediamo
con la seconda missione.
Il freddo e la stanchezza si facevano sentire dopo pochi minuti
fermi, ed attendere 3 ore senza cambio e sudati era da
pazzi.
Inoltre il sito della miniera era troppo caldo di operatori, avevamo
appena visto dei mezzi scendere con i rinforzi.
Riprendiamo la strada e ci attestiamo per un agguato, un passaggio
come all'andata non sarebbe sgradito, erano tutte salite
per qualche KM. Non dobbiamo aspettare molto perche i mezzi appena
scesi ripassino. Con le torce spianate li fermiamo,
davanti e dietro, neanche scendono. Uno di questo ha dei posti
liberi, e ci porta a destinazione, poco prima della linea
di confine.
Siamo di nuovo in gioco, dobbiamo trovare questi oleodotti, compito
non facile di notte e su un'area così grande.
CI troviamo sull'incrocio principale, proprio al centro dell'AO.
Vediamo con i visori un gran movimento di operatori
sulla strada, siamo costretti ad entrare nella boscaglia per
nasconderci. Incontriamo anche una pattuglia ma non apriamo
il fuoco per non attirare attenzione.
Procediamo sull'asfaltata in direzione NW, quella che porta verso
l'Ippodromo. In lontananza vediamo una pattuglia
di con luci accese ferme in un punto. Sicuramente presidia uno di
questi oleodotti o difende qualcos'altro.
Aggirarli o prenderli di lato non e' cosa semplice, a sx una doppia
rete con filo spinato, a dx un canale di scolo con
una rete alta e difficile da scavalcare.
Andiamo dritti per uno scontro frontale, ci vedono da lontano
perché illuminano la strada con le torce in
entrambi i sensi. Accelleriamo in corsa verso di loro con il dito
sul grilletto. Parte uno scontro
frenetico, ne eliminiamo molti, ma anche i miei cadono non avendo
coperture. Rimango da solo con i nemici dritti a me
a circa 40mt. Davanti sulla linea di tiro una fila di morti con
torce rosse di entrambe gli schieramenti, mi riesce
difficile sparare senza colpire i morti.
Chiamo la "Fine" e mi avvicino ai 2 operatori della contro rimasti
vivi, gli spiego la motivazione del chiusura dei giochi,
e convengono con me per la scelta fatta (sparare sopra dei morti
avrebbe creato discussioni inutili).
Prendiamo con il gps la posizione dell'oleodotto n.3, e proseguiamo
su strada in cerca dei prossimi.
Dopo circa 500mt sulla strada troviamo l'oleodotto n.2, lo
marchiamo, e poco dopo arriviamo all'incrocio
con il sentiero che porta al nostro bivacco.
Sono le 02.00, e nonostante il morale alto, la squadra e'molto
stanca per proseguire. Il gps segna 35km percorsi, di cui
almeno 20 fatti il giorno prima in paludi e in condizioni estreme.
Decidiamo di ripiegare al nostro accampamento per riposarci.
Arriviamo intorno alle h 03.00, e questa volta evitiamo la strada
allagata passando dentro il bosco con torce accese.
Un pasto veloce e ci addormentiamo subito. Non riusciamo a riposare
bene, le temperature scendono bruscamente nella
notte (-5C). Ci svegliamo quasi tutti insieme la mattina presto, ma
siamo troppo stanchi per rivestirci e riprendere
la carrabile per trovare gli altri oleodotti. Sfruttiamo ancora il
nostro bivacco per
riposarci ancora e fare colazione. Alle prime luci e con il sole,
cominciamo a smontare l'accampamento, e chiamiamo
la DE per l'esfiltrazione.
Chiudiamo la missione di MAIN3 portando a termine tutti gli OBJ
principali, e un po' di amarezza per non aver completato
al 100% le due missioni secondarie. Ancora oggi sono soddisfatto del
lavoro che abbiamo svolto, le forti emozioni
provate nonostante le condizioni atmosferiche avverse, l'aver
guadato una strada inondata e riderci su, aver girato
per ore un sito minerario sempre in costante allarme, ed aver
ingaggiato molte volte con i ragazzi della contro
nonostante la missione lo sconsigliava, e non di meno aver
incontrato i miei ragazzi in giro a questa bellissima AO.
Grazie ancora ai SARDINIA ISLAND, un inchino immenso di rispetto da
parte nostra.
MICIO
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