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Raid & Recon VI - Operazione Behind Enemy Lines

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PTG BRAVO -

PRIMO GIORNO – ORE 15:00 – INIZIO OPERAZIONI.
Dopo aver determinato il piano di azione, la mia aliquota ed io costituente l’aliquota bravo della PTG tigre, ci sganciamo dalla FOB allestita ai margini della zona est del perimetro di AO .
Il nostro compito è quello di individuare e sabotare una installazione situata nella parte centro meridionale di AO, presumibilmente all’interno del quadrante M14/15.
Il nostro intento è di raggiungere la parte sud mediante l’ausilio del nostro mezzo motorizzato e una volta ai margini del perimetro, proseguire mediante infiltrazione a piedi.
Snake si trova alla guida, mentre zeta ed io, al suo fianco, espletiamo la funzione di navigatori di bordo.
Micio e Cricchio, con grande gioia per le loro natiche, sono seduti nella parte posteriore del mezzo (privo di sedili).
L’avvicinamento risulta molto difficile, su carrabili e mulattiere assai impervie ed impegnative.
Il nostro percorso ci regala la vista di paesaggi mozzafiato, e nel contempo, durante le soste, “assaporiamo” gli odori ed i colori di questa splendida terra.
Con qualche difficoltà, dovuta appunto al carattere accidentato del terreno, giungiamo nella parte sud di AO quasi in prossimità del punto determinato preventivamente su carta; punto dove avremmo dovuto lasciare il mezzo.
In realtà siamo costretti ad occultarlo 1500mt. prima, in quanto la morfologia del terreno ci impedisce di proseguire su ruota.
Ci troviamo quasi a 750mt di quota; il cambio di temperatura è notevole ed inoltre il vento che tira è veramente forte; così forte da sentirlo penetrare quasi nelle ossa.
Sistemato il mezzo indossiamo la nostra attrezzatura essendo pronti per l’infiltrazione.

PRIMO GIORNO – ORE 18:00 INFILTRAZIONE IN RED ZONE
Sono le ore 18:00 e da Gps ci troviamo a 3 km di distanza dalla RED-ZONE ; per raggiungerla ci aspetta molta strada da percorrere su un percorso che si rivelerà tutt’altro che semplice.
Una volta ai margini del perimetro iniziamo ad addentrarci: Snake e Cricchio in testa come esploratori, Zeta ed io al centro e Micio di retroguardia.
L’ausilio dei nostri NVG ci permette di mantenere una buona andatura di marcia ed un profilo totalmente celato.
La velocità di marcia si riduce subito dato che la zona è altamente presidiata; avvistiamo checkpoint ed accasermanti in direzione N/NW a 500/600mt dalla nostra posizione.
Per dirigerci verso il nostro quadrante siamo costretti ad effettuare un cambio di rotta dovuto appunto all’elevata presenza di OPFOR.
Ci inoltriamo nella vegetazione e proseguiamo dentro di essa per 200mt in direzione NE.
Successivamente scendiamo leggermente di quota ed intercettiamo una carrabile che punta dritta verso la direzione del nostro OBJ.
A circa 80mt di distanza sentiamo delle voci e scorgiamo dei fasci di luce IR alternati da sporadiche accensioni di torce. Riteniamo sia sicuramente un checkpoint della contro.
Decidiamo di costeggiarlo seguendo una curva di livello; per oltrepassarlo saremo costretti ad attraversare un fiume evitando la carrabile.
Il nostro movimento è silenzioso, tuttavia gli OPFOR presagiscono la nostra presenza e prontamente indirizzano dei fasci di luce nella nostra direzione.
Ci congeliamo istintivamente ed attendiamo il momento propizio per iniziare a muoverci.
Dopo un lungo e lentissimo movimento ed un altro paio di congelamenti arriviamo in prossimità del fiume.
Gli OPFOR sono a 50mt di distanza; attraversiamo lentamente il fiume senza essere avvistati.
Subito siamo quindi al di là di esso praticamente in prossimità del quadrante di nostro interesse.
Avanziamo in direzione N su di un piccolo altipiano dato che è in cima ad esso presumiamo si trovi il nostro OBJ.

PRIMO GIORNO ORE 20:30
A 150mt di distanza vediamo delle luci ed il bagliore di un fuoco; avanziamo silenziosamente nel buio rilevando subito dopo il nostro OBJ.
Ci appostiamo dietro una grande roccia situata in posizione frontale rispetto il nostro obiettivo.
Siamo a 60mt di distanza; l’adrenalina scorre dentro di noi…anche il più piccolo rumore o bagliore potrebbe compromettere la nostra posizione.
Sono le ore 20:50 ed iniziamo il nostro monitoraggio OBJ.
Contemporaneamente cerchiamo di stabilire un contatto con il team ALPHA, in ordine del fatto che avremmo dovuto sabotare gli OBJ contemporaneamente.
Continuiamo la RECON sul nostro OBJ riscontrando un’alta presenza di operatori e mezzi fuori strada.
precisamente alle ore 21:27 rileviamo:
- 10 operatori OPFOR equipaggiati con armi leggere
-4 mezzi fuoristrada di cui uno di colore rosso
-Struttura principale in muratura di 30mq circa
-Ricoveri vari per lo più costituiti da tende adiacenti la struttura.

Alle ore 21:50 la situazione diventa più calma; molti OPFOR con i loro mezzi lasciano l’obiettivo rendendolo sguarnito; riteniamo sia il momento di agire.
Avviso in merito il Team ALPHA e decidiamo di tentare il sabotaggio in quel momento.
Con i ragazzi iniziamo a muoverci: Snake Cricchio e Micio si tengono più larghi durante l’avvicinamento mentre Zeta ed io avviciniamo molto lentamente in direzione quasi frontale.
Riusciamo ad arrivare proprio a ridosso dell’OBJ e ci occultiamo dietro delle rocce.
Tutti gli operatori sono dentro l’edificio; solamente uno di loro staziona fisso poggiato sull’unico mezzo presente sull’OBJ: è impegnato in una conversazione al cellulare.
Invece di limitarci a piazzare il C4, cercheremo di irrompere in maniera silenziosa tentando la cattura degli OPFOR.
Non è escluso che dentro l’edificio vi siano informazioni che possano tornarci utili.
Via radio avverto i ragazzi in copertura e silenziosamente muovo a ridosso dell’operatore esterno sino a toccarlo “in cenno di morte”.
Subito dopo irrompo nella struttura seguito da zeta.
Cogliendo gli OPFOR di sorpresa, procediamo alla loro cattura senza fare ricorso alle ASG.
Mentre Zeta ed io effettuiamo degli scatti fotografici e cerchiamo eventuali informazioni, il resto del team è schierato in copertura all’esterno dell’edificio.
Dopo qualche minuto un fuoristrada si dirige nuovamente verso l’edifico
Decidiamo di cogliere l’occasione per sequestrarlo e farci condurre ai margini della RED-ZONE una volta piazzato il C4.
Zeta ed io rimaniamo nascosti nell’edificio mentre il resto del team è occultato all’esterno pronto per l’assalto.
Il mezzo fuori strada arriva e parcheggia a ridosso dell’OBJ ; al suo interno vi sono due operatori.
Il passeggero scende ed entra nell’edificio venendo catturato da me e Zeta; contemporaneamente l’aliquota esterna del team cattura il guidatore: adesso anche il mezzo è nostro!

PRIMO GIORNO – ORE 22:20 -
Dopo aver piazzato il panetto di C4 ci imbarchiamo tutti sul mezzo sequestrato comunicando
La direzione al guidatore.
Egli ci informa in merito alla presenza di un checkpoint non molto distante; lo stesso che evitammo guadando il fiume
Ideiamo una manovra per eluderlo che tuttavia risulta non funzionale in quanto veniamo scovati dagli OPFOR a presidio di esso.
Essi bloccano il mezzo in maniera esemplare negandoci anche il minimo accenno ad una RAI difensiva.
Peccato, eludere il checkpoint in occultamento sarebbe stata la coronazione della nostra azione.
Salutiamo i cordialissimi ragazzi della contro, tra cui il caro amico Ivan che nei giorni precedenti l’evento, in maniera predittiva, mi aveva promesso che mi avrebbe scovato: infatti così è stato...d’altro canto i sardi sono sempre di parola!

E’ ora di proseguire il nostro cammino; il perimetro della RED-ZONE non è lontano ed il guidatore del mezzo, gentilmente, ci dà comunque un passaggio sino ad esso.
Successivamente proseguiamo in marcia tentando di stabilire un contatto radio con il team ALPHA
Le comunicazioni radio sono molto difficoltose ed anche la copertura GSM risulta sporadica impedendoci quindi di contattarli
Il mio pensiero è rivolto ai ragazzi comandati da Diomede e su come stia vertendo la loro missione.

PRIMO GIORNO – ORE 00:30
Arriviamo al punto dove occultammo il mezzo prima di proseguire a piedi.
Mangiamo qualcosa e prepariamo il bivacco sotto la pioggia ed un vento impetuoso; lo stesso vento che ci martellerà tutta la notte.
Proviamo a ricontattare il team ALPHA ancora con esito negativo.

SECONDO GIORNO – ORE 6:00
Dopo esserci svegliati ed aver un minimo recuperato dalla notte appena passata, alle ore 7:00 riusciamo a stabilire un contatto con il team ALPHA il quale ci aggiorna in merito ai nuovi ordini ricevuti da OPCOM
Dovremo attaccare e distruggere due postazioni situate in due differenti quadranti di AO.
Con il mio team dirigeremo verso il quadrante W/15 situato a 200mt di distanza dal perimetro ovest di AO.
Determiniamo il percorso sulla carta topografica, carichiamo sul mezzo tutto il nostro equipaggiamento ed iniziamo il tragitto.
Snake è di nuovo alla guida mentre zeta ed io espletiamo la consueta funzione di navigatori.
Scendiamo quasi sino a livello del mare, dove, mediante il carteggio, individuiamo il percorso migliore per arrivare ai margini del perimetro ovest di AO.
Ci troviamo nuovamente impegnati su di un tragitto estremamente impegnativo; senza l’ausilio del nostro fuoristrada non avremmo mai potuto percorrerlo.
Siamo nuovamente immersi nel cuore di un paesaggio mozzafiato e durante il nostro percorso, rimaniamo incantati alla vista di alcune cascate e del panorama che progressivamente si protrae innanzi a noi.

SECONDO GIORNO – ORE 11:30
Arriviamo finalmente al margine del perimetro ovest della RED-ZONE dove occultiamo il nostro mezzo e ci prepariamo per l’infiltrazione a piedi.
Il nostro OBJ è molto vicino, quindi prendiamo solo lo stretto necessario per una rapida incursione.
Infiltriamo costeggiando la carrabile principale; subito dopo svoltiamo a nord arrivando dopo pochi minuti nel quadrante di nostro interesse.
Proseguiamo ed avvistiamo un mezzo fuori strada parcheggiato a 100mt da noi dentro una radura : è li che presumiamo si trovi il nostro OBJ!
Iniziamo il nostro silenzioso avvicinamento coperti nel sottobosco e da un vento così forte capace di celare qualsiasi rumore.
Ad un certo punto commetto un errore: perdo il contatto visivo con il team.
Non me ne capacito...eravamo li tutti vicini ed ho perso il contatto!
Ripercorro il percorso all’indietro sino all’ultimo RP ma non trovo i ragazzi.
Sono sprovvisto di radio in quanto smarrita la sera precedente.
Il cellulare non prende; il vento che tira inoltre rende impossibile percepire qualsiasi rumore.
Continuo a cercare i ragazzi nella zona per altri trenta minuti con esito negativo.
Tuttavia durante la ricerca individuo una costruzione che risulta essere proprio l’OBJ di nostro interesse.
Il mezzo fuori strada non è più presente all’esterno della costruzione.
Individuo una sentinella ed oltre ad essa non sembrano esserci alti OPFOR all’esterno.
Dentro di me penso che devo riuscire al più presto a mettermi in contatto con il team ed è allora che opto per una manovra azzardata che tuttavia risulterà funzionale.
Il mio intento è di riuscire a sorprendere silenziosamente la sentinella al fine di sottrargli la radio e contattare i miei compagni.
Mi avvicino lentamente tenendo la sentinella sotto tiro; il vento gioca a mio favore coprendo qualsiasi rumore.
Proseguo l’avvicinamento dalla parte posteriore della costruzione arrivandogli a ridosso ed iniziando a rasentarla.
Sono a 5mt dalla sentinella quando ad certo punto essa entra dentro la costruzione comunicando qualcosa ad un operatore dentro l’edificio.
Non sento altre voci a parte quelle di due operatori: quella della sentinella e del compagno appunto.
Il momento è propizio in quanto l’obiettivo è sguarnito e tutti gli OPFOR sono dentro la costruzione.
Irrompo nell’edificio senza sparare un pallino catturando i due operatori.
Sottraggo la radio ad uno di essi; contatto il mio team sul canale 25 e gli comunico il RV poco al di fuori della RED- ZONE; ovvero dove occultammo il mezzo prima di entrare.
Prima di lasciare l’obiettivo provvedo ad apporre il panetto di C4 completando la sua distruzione.

SECONDO GIORNO – ORE 13:30
Dopo aver effettuato il RV con il resto del team proviamo a contattare via radio la squadra ALPHA per essere aggiornati in merito allo svolgimento della loro missione.
Anche questa volta le comunicazioni risultano difficoltose; tuttavia dato che la nostra missione è conclusa decidiamo di tornare al margine del perimetro est di AO ovvero alla nostra FOB. principale; li ci riuniremo con il team ALPHA in attesa di nuovi ordini.
Ci troviamo esattamente dalla parte opposta; per ritornare indietro il percorso sarà lungo e come sempre estremamente impervio.
Raggiungiamo la FOB alle ore15:30 rimanendo in attesa del completamento della missione da parte del team ALPHA.
Alle ore 17:00 ci riuniamo con esso; è una gioia rivedere i ragazzi dopo quasi trenta ore
In preda ad un evidente euforia ci raccontiamo vicendevolmente tutto ciò che abbiamo vissuto sino a quel momento.
Ognuno di noi già serba dentro di sé dei momenti indimenticabili; in particolare Diomede ed il suo team sono “reduci” da una RECON mozzafiato…la stessa che egli definirà senza mezze parole come la più emozionante che abbia mai vissuto.
Ritemprandoci e cercando di recuperare le forze rimaniamo in attesa di ordini da parte di OPCOM
Alcuni membri del team non sono messi bene: Diomede ha una costola crinata e Cricchio un ginocchio gonfio.
Sono stati davvero encomiabili visto che hanno stretto i denti fino ad adesso.
Per la missione successiva decideremo di ottimizzare le forze evitando inutili rischi.
Schiereremo un team composto solo dagli operatori ancora in forze.

SECONDO GIORNO - ORE 20:00
Da poco abbiamo ricevuto aggiornamenti da parte di OPCOM in merito alla nostra missione.
Il nostro nuovo compito è quello di attaccare e distruggere un checkpoint situato nella parte nord-est di AO; precisamente nel quadrante G/16.
A questo compito, che risulterà essere l’ultimo della ReR, parteciperà un team di cinque operatori composto da Snake, Zeta, Micio, Lillo ed il sottoscritto.
Dovremo eseguire il nostro attacco alle ore 4:00 di domenica 21
Sappiamo che il percorso per arrivare al checkpoint è altamente presidiato.
Il quadrante di nostro interesse non è lontano dal punto di infiltrazione; tuttavia infiltreremo con largo anticipo al fine di muoverci con calma e di effettuare una RECON precisa, con la speranza che ci garantisca un rilevamento totale degli OPFOR presenti.
Data la certezza della nostra inferiorità numerica sappiamo che dovremo agire in maniera estremamente aggressiva, rapida e di sorpresa.
Dopo aver effettuato il briefing andiamo a riposare fissando il ritrovo per le ore 1:30.
Alle ore 2:00 infiltriamo in AO dal margine del perimetro est della RED-ZONE
Proseguiamo lungo una carrabile che punta dritto al nostro obiettivo ed a 250mt da esso svoltiamo verso sud su di un sentiero che ci porterà alle sue spalle.
L’avvicinamento è lento e silenzioso su di un terreno che si rivela essere quasi un acquitrino.
Proseguiamo sulla nostra strada sino a raggiungere i margini di un campo aperto dove rileviamo un alta presenza ostile che fruisce del supporto di mezzi motorizzati.
Continuiamo la nostra ricognizione individuando il checkpoint da distruggere; tuttavia, rileviamo anche che a non più di 150mt da esso e presente un cannone con un ulteriore presidio della contro.
Due fuoristrada fanno avanti e indietro da un punto a un altro alternando fasci di luce nella nostra direzione.
Gli OPFOR presagiscono che qualcuno possa arrivare dalla nostra direzione; infatti i fasci di luce diretti verso di noi, atti a rilevare eventuali forze di interdizione, complicano non poco il nostro avvicinamento.
Ad un certo punto un mezzo si ferma al presidio dello contro dove è presente il cannone presidiato da tre OPFOR; l’altro mezzo è fermo al checkpoint poco distante.
Sono le ore 3:40 e riteniamo che il momento sia propizio decidendo quindi di agire.
Risulterà fondamentale eliminare in pochi secondi gli operatori vicino al cannone e disattivare il mezzo presente in loco; il quale potrebbe diventare una FIR quando attaccheremo il Checkpoint.
Iniziamo il nostro avvicinamento in progressione, l’ausilio dei nostri NVG ci permette di accerchiare gli OPFOR rapidamente procedendo alla loro eliminazione; l’azione dura meno di un minuto.
Puntiamo quindi verso il checkpoint dove sono presenti una decina di OPFOR ed il secondo fuoristrada.
Snake ed io ci teniamo sul lato destro, Micio sul sinistro, Zeta e Lillo al centro.
Iniziamo ad ingaggiare lo scontro ed il frastuono delle ASG e delle grida è impressionante.
Zeta e Lillo avanzando in progressione scatenano un violento fuoco di copertura; Snake micio ed io continuiamo il movimento ai lati eliminando diversi operatori ostili.
Lo scontro continua per una decina di minuti all’insegna di una concitazione che ricorderemo per sempre.
Alla fine terminiamo l’ingaggio con esito positivo riuscendo a distruggere il checkpoint.
La soddisfazione è visibile nei nostri occhi; in inferiorità numerica, ma con un buon movimento, siamo riusciti a distruggere un checkpoint presidiato da un numero di ostili veramente elevato.
Prima di allontanarci salutiamo i cordialissimi ragazzi della contro; la loro onestà è stata davvero eclatante ed il clima di amicizia che si respira sul campo, lo stesso che abbiamo riscontrato dall’inizio alla fine dell’evento ci riempie di gioia.
Subito dopo contattiamo OPCOM via radio il quale ci comunica che possiamo procedere con L’esfiltrazione.

TERZO GIORNO – ORE 5:00
Dopo essere usciti dalla RED-ZONE saliamo sulla nostra jeep e ritorniamo alla nostra FOB situata 700mt più a sud.
Una volta in loco ci togliamo da dosso l’attrezzatura apprestandoci a dormire qualche ora.
Il risveglio avviene alle 8:00; subito dopo ci ritroviamo con il team al completo aggiornandolo in merito alla nostra ultima azione.
La ReR oramai è quasi conclusa; recuperiamo e sistemiamo la nostra attrezzatura e ci incamminiamo verso l’agriturismo S. Barbara per il ritrovo post evento.
Lì condivideremo con i Sardinia ed altri club le nostre impressioni sull’evento, per poi partecipare ad un fantastico pranzo di coesione.
Saranno momenti caratterizzati da un clima di fratellanza unico che ci renderanno orgogliosi di aver potuto prendere parte a tutto questo.
Lasceremo l’isola soddisfatti facendo tesoro di questa fantastica esperienza e dei ricordi che per sempre rimarranno nella nostra memoria.

19-20-21 Febbraio 2010